
Altri mille modi
ricordati di essere felice; Barcelona 2016
Una bellezza tale quasi da piangerci, una paura incredibile che tutto questo venga perso. I brividi e il sorriso sul viso, la voglia che non finisca mai. Se non è innamorarsi questo, cos'è? Innamorarsi di una città, di un modo di vivere, di un viaggio, di una base che manca ma non rende instabile. Innamorarsi delle cose belle, delle tradizioni, della cultura. Innamorarsi della felicità.
Voler succhiare la vita prendendone il bello e rialzandosi dal brutto. Che poi il vero brutto, neanche lo conosciamo.
Il mondo è un posto troppo meraviglioso per essere tristi. Il mondo è un posto troppo ricco per scegliere una vita che non ci piace. Faccio sempre in tempo a trovare un lavoro che non voglio, in un posto che non mi piace, con qualche amico alla sera che davanti alla birra riflette su quanto non stia facendo della vita quello che più desidera. Faccio sempre in tempo ad alienarmi, ad accettare, ad acconsentire, ad autocommiserarmi.
A sentirmi frustrata di vivere alla metà delle mie potenzialità.
Non ho intenzione di iniziare adesso. Di prendere una miseria al mese ed uscire da lavoro alle dieci alla sera sapendo di aver contribuito a costruire un pezzo in più di quella società che ha come unico obiettivo il vendermi una vita che non voglio, di vendermi una bugia che riconosco, surrogati della serenità che mi rubano ed una felicità apparente ma luminosa. Così che magari quello che so e che ho imparato mi va di regalarlo. Sarebbe bello essere gli occhi di chi non può vederle certe cose. Sarebbe bello essere la speranza di chi ancora non l'ha persa.















